Il calcio

Io, il pallone e mio cugino Luca, una composizione perfetta. Impossibile immaginare le mie giornate di bambino e adolescente senza la sua presenza. Lo adoravo e giocare insieme era bellissimo. Con lui è cresciuta la mia passione per il gioco del pallone. Così mi chiamavano: Rui Barros, perchè come lui ero piccolo e veloce. Sono arrivato a giocare anche nella squadra giovanile del Brescia. Di credo juventino, ho sempre perseguito un importante principio: essere veri sportivi vuol dire rispettare i tifosi di quella che non è la squadra del "cuore". Il calcio e la musica erano e sono tuttora le mie più grandi passioni e mi hanno insegnato moltissimo, tutto ciò che viene mosso da regole, serve alla nostra crescita. Sento di non peccare di presunzione ammettendo che la mia vita fino ad ora ne è la prova.